Molti imprenditori, consapevoli del fatto che a produrre di più è il lavoratore sano, hanno introdotto all’interno delle aziende alcune strutture deputate alla promozione dell’attività fisica sul luogo di lavoro. Tra i vantaggi di queste iniziative ci sarebbero, oltre all’aumento di produttività, la diminuzione delle assenze per malattia, la riduzione del costo sanitario ed un migliore e più sereno ambiente aziendale.

Di fatto con welfare aziendale possiamo intendere l’insieme di tutte le iniziative, benefit e piani messi in atto dal datore di lavoro per migliorare la qualità lavorativa e di vita del dipendente, col fine di migliorarne anche la produttività.

Raccomandazioni autorevoli per portare in azienda un po’ di movimento arrivano dal NICE – National Institute for Health and Clinical Excellence, un’organizzazione indipendente inglese responsabile della produzione di linee guida nazionali sulla promozione della salute, la prevenzione e il trattamento delle patologie. Con linee guida ad hoc sulla “promozione dell’attività fisica sul luogo di lavoro” gli esperti britannici spiegano a piccole, medie e grandi aziende come fare a convincere i lavoratori ad essere meno sedentari. Il NICE ha redatto anni fa queste indicazioni proprio con lo scopo di aiutare i datori di lavoro a prevenire le malattie correlate alla mancanza di adeguati movimento ed attività fisica.

LAVORATORI ITALIANI ALLE PRESE COL MAL DI SCHIENA

Il mal di schiena è fra le prime cause di assenza dal lavoro e nel panorama italiano italiano è il secondo motivo -dopo il raffreddore- che spinge i cittadini a recarsi presso il proprio medico curante. E’ stato rilevato che quasi l’80% degli italiani ha sofferto di dolori alla schiena almeno una volta nella vita, mentre nell’8-10% dei casi si tratta di lombosciatalgia cronica.

Il mal di schiena colpisce indifferentemente a qualsiasi età e nella stessa misura uomini e donne, mentre ciò che varia è la causa che porta al disturbo; i numerosi casi di mal di schiena sono da attribuire agli stili di vita moderni, spesso troppo sedentari, ma anche ad alcuni sport ed attività fisiche che non vanno troppo d’accordo con la nostra schiena.

Anche le sedute in palestra possono diventare dannose se caratterizzate da esercizi svolti con carichi troppo pesanti o eseguiti in maniera scorretta. Nel giovane adulto, in particolare, la patologia più ricorrente sembra essere l’ernia del disco, che si manifesta tipicamente con la sciatica. Questa è una patologia che ha davvero un grande impatto sociale, dal momento che – a causa del dolore – non si è in grado di svolgere alcuna attività lavorativa.

PERSONAL TRAINING E AZIENDE

In questo contesto come si può inserire il Personal Trainer? Sicuramente è una figura che, agendo sulla prevenzione primaria, potrebbe dare un forte contributo al miglioramento della salute di lavoratori in aziende di ogni dimensione, proponendo convenzioni welfare ad hoc e buoni spesa sui pacchetti di training personalizzato per i dipendenti.